Pastelli

Esistono vari tipi di pastelli secondo la loro composizione e il loro confezionamento. Il punto di partenza è sempre lo stesso “il pigmento secco”, quello che cambia è il “legante” e il “conservante” che può essere un impasto a base “cretosa” “cerosa” “oleosa” o altro.

Pastello morbido o secco

Il pastello morbido o secco è confezionato miscelando il pigmento secco con un preparato a base di “gomma adragante in polvere” (legante), acqua distillata, e “beta - naftolo“ (conservante). Dall’impasto ben amalgamato si confezionano dei bastoncini (gessetti ) che si lasciano ad asciugare fino a quando non si seccano (mediamente un paio di giorni). Aggiungendo all’impasto o precipitato di gesso o il pigmento nero avorio si possono ottenere una gamma quasi infinita di tonalità più chiare o più scure del colore del pigmento base. E’ molto importante lavorare avendo a disposizione tanti pastelli, perché meno si mischiano, più il lavoro finito risulta fresco e brillante, anche se per chi inizia, è consigliabile acquistarne una piccola quantità, i colori più importanti, che si trovano in commercio sia sfusi sia in scatole di varie grandezze. La morbidezza del pastello è determinata dalla percentuale del pigmento presente nella miscela, più questa è alta più il pastello risulta morbido e il colore più luminoso. Il pastello secco può essere usato in svariati modi e tecniche data la sua grande duttilità, non servono ne pennelli, né spatole d’alcun tipo, tanto meno solventi o diluenti. Per armonizzare, stendere o sfumare i colori si usano le dita e comunissimi sfumini di cartone. Si possono così realizzare indifferentemente o lavori veloci ed immediati od opere complesse ed estremamente raffinate. Molto importante è la scelta del supporto: esistono in commercio svariati tipi di carte o cartoncini, con superfici più o meno ruvide e di colori e tonalità diverse. L’artista deve saper scegliere il tipo di carta che meglio si adatta al tipo d’opera che andrà ad eseguire anche perché le due cose sono strettamente collegate l’una all’altra. Cosa molto importante, una volta terminata l’opera, è la sua protezione e conservazione. Esistono a tale proposito due scuole di pensiero: la prima preferisce usare i fissativi (lacche incolori), la seconda (alla quale io appartengo) sigillare l’opera finita fra due vetri. I fissativi mortificano in modo abbastanza deciso la luminosità e la brillantezza dei colori e abbassano le tonalità, però evitano il fastidio di dover proteggere l’opera in maniera eccessiva. Al contrario delle altre tecniche (olio, acquarello, acrilico, ecc.) il pastello secco, se ben conservato, mantiene nel tempo le sue caratteristiche iniziali e non subisce nessun’alterazione.