Franco Dore affida la sua attività artistica ad una straordinaria qualità tecnica, il pastello secco, una tecnica rigorosamente finalizzata al fine espressivo, intesa ad ottenere dalla materia pittorica superfici di estrema raffinatezza tonale e luministica. La luce ha valenze del tutto nuove, tale da porre questa pittura oltre gli stilemi della tradizione in un'aura che non appartiene né al passato né al presente : un'isola felice dove finalmente il grande mestiere è accompagnato ad una grande qualità espressiva. Sardo di origine si trasferisce a Roma nel settantasei, la sua formazione avviene presso la Bottega dell'artista SILVIO BICCHI.
La sua tematica è quasi esclusivamente rivolta alle nature morte: dove negli oggetti, di una rara luminosità, più che una fonte di luce pare lievitare (grazie alla pittura stessa, grazie alla tecnica scelta) tutta la fragranza del pastello secco. Dore si affida alle grandi regole del passato, le quali devono essere non una prigione ma una liberazione. E' l'atmosfera che conta, non gli elementi o i particolari ed anche se c'è un ricorso al Seicento Romano, questo viene ridotto e personalizzato nelle sue composizioni, proiettate sicuramente con grande impegno, verso qualche esponente del nostro realismo magico.